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  • Pubblicata in data 10/07/2003 Patente a punti e multe, una raffica di correzioni

    Codice stradale - Alla Camera presentati 300 emendamenti

    ROMA - Ridurre a due anni il periodo di buona condotta entro il quale, se non si commettono più infrazioni al Codice della strada, si ritorna in possesso della dote iniziale della patente a punti. Abolire il raddoppio delle penalità per coloro che hanno conseguito la licenza di guida da meno di cinque anni. Queste sono solo alcune delle correzioni presentate ieri al decreto legge 151/03, il cui iter di conversione è iniziato in commissione Trasporti della Camera che ha accolto circa 300 emendamenti. Intanto, diventano note le prime disposizioni operative per l'applicazione della patente a punti da parte delle Forze dell'ordine e gli "accenni" di riforma per l'autotrasporto. Emendamenti. Le correzioni presentate alla Camera vanno a sommarsi a quelle annunciate nei giorni scorsi dal relatore al provvedimento di conversione del Dl, Antonio Pezzella (An), e da esponenti di Udeur e Udc (si vedano «Il Sole-24 Ore» del 5 e 8 luglio). Dall'opposizione sono arrivati anche altri emendamenti che cercano di rendere più "completo" il pacchetto sicurezza stradale varato il 27 giugno scorso dal Consiglio dei ministri. «Il mio gruppo - spiega Giorgio Pasetto, responsabile Trasporti della Margherita - ha presentato 50 emendamenti. Le correzioni ci sembrano necessarie per rendere più equa la nuova disciplina, come per esempio quella introdotta per i neopatentati. Mi aspetto ora che il Governo, come già annunciato dal ministro Lunardi, accolga queste ragionevoli proposte che hanno lo scopo di migliorare un decreto che non trova neanche il consenso della propria maggioranza». Le modifiche auspicate dalla Margherita, quindi, vanno a incidere su altri aspetti del nuovo Codice stradale: si punta a dare «più poteri e competenze ai sindaci e ai presidenti di Provincia in materia di regolamentazione del traffico e della mobilità urbana». Per i municipi, a esempio, «vorremmo - spiega Pasetto - che fossero coinvolti nei corsi di recupero». Ma non solo. Gli emendamenti presentati ieri prevedono: più risorse agli organi di Polizia stradale per effettuare controlli; campagne educative e informative da parte del ministero delle Infrastrutture; più fondi alle Province per mettere in sicurezza la rete stradale di competenza; norme più severe per chi guida sotto l'influenza di droghe e alcol; annullamento delle multe e delle sottrazioni di punteggio effettuate il 30 giugno scorso. Autotrasporto. Ma le modifiche al decreto legge 151/03 non si fermano qui. La riforma dell'autotrasporto, in via di definizione attraverso un Ddl, vedrà l'introduzione del principio della responsabilità soggettiva del committente, già parzialmente introdotto dal Dl 151. Il principio è stato sancito nel verbale d'intesa sottoscritto lunedì tra Governo e gran parte delle organizzazioni degli autotrasportatori (Cuna, Confcooperative, Uti, escluse Fita-Cna e Ancst-Legacoop). Il riordino, però, sarà attuato probabilmente solo dopo uno studio approfondito «perché la questione - spiega Paolo Uggè, sottosegretario alle Infrastrutture - è delicata e si rischia di emanare norme incostituzionali». La circolare del Viminale. I patentati che commettono infrazioni alla guida di un ciclomotore, o non indossano il casco se si è trasportati su un motociclo o non allacciano le cinture mentre viaggiano come passeggeri a bordo di una vettura non avranno alcuna decurtazione di punteggio. Ma il conducente che trasporta minorenni senza cinture o seggiolini perde punteggio anche per gli illeciti di questi ultimi. Lo ha stabilito il ministero dell'Interno con la circolare protocollo 300/A/1/43773/101/3/3/8, che è stata emanata il 1° luglio ma di cui si è avuta notizia solo ieri. Il provvedimento interpreta il nuovo articolo 126-bis del Codice della strada sulla patente a punti (introdotto dal nuovo Dl 151/03 e dal Dlgs 9/02) nel senso che nessuna decurtazione è possibile per quelle infrazioni commesse quando non si sta guidando o mentre si sta conducendo un veicolo che non richiede alcuna licenza di guida. Questa interpretazione contraddice le indicazioni filtrate in un primo momento (si veda «Il Sole-24 Ore» del 29 giugno).
    MARCELLO FRISONE Estratto da: Apri in una nuova finestra il sito della fonte: Il Sole 24 Ore
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