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  • Pubblicata in data 27/03/2003 Boschetti (Fiat Auto): speriamo che non scadano il 31 marzo - Vegas (Economia)

    TORINO - Botta e risposta tra Fiat e Governo sugli ecoincentivi auto. Teatro del confronto, nella mattinata di ieri, il Lingotto di Torino, dove è stata inaugurata la biennale della componentistica Automotor: «Speriamo che non scadano il 31 marzo», ha auspicato l'amministratore delegato di Fiat Auto Giancarlo Boschetti, parlando ai concessionari del gruppo. Ma il Governo prende tempo: «È ancora presto per ipotizzare un rinnovo degli incentivi - ha dichiarato il sottosegretario all'Economia Giuseppe Vegas, intervenuto all'inaugurazione del Salone - Molto dipenderà dalla guerra, dalle contingenze internazionali, dalla prossima legge finanziaria». I primi contraccolpi sul mercato non dovrebbero farsi attendere. Secondo Carlo Sinceri, presidente dell'Anfia, «dopo una probabile impennata delle immatricolazioni nel mese di marzo, c'è da mettere in conto un aprile disastroso e un maggio su livelli decisamente inferiori a quelli del 2002». Con l'estate, invece, si dovrebbe tornare ai valori dello scorso anno, anche se «a fine 2003 - prevede Sinceri - il totale delle immatricolazioni dovrebbe attestarsi sui 2,1 milioni di auto». Un dato che, se confermato, comporterebbe una flessione pari al 7,4% del mercato domestico rispetto al 2002. Notizie più confortanti, invece, dalla componentistica. Un settore che nel Paese vede coinvolte circa 900 imprese, alle quali vanno affiancate le 10mila piccole aziende della subfornitura. Le previsioni Anfia sul 2002 denunciano un calo del fatturato complessivo vicino al 4% rispetto al 2001 (con un balzo indietro di 940 milioni), ma è una situazione che non desta particolare allarme se comparata alla produzione auto, che l'anno scorso ha accusato un crollo dell'11,48% della produzione. Le ragioni della tenuta vanno ricercate soprattutto nell'internazionalizzazione: il 45% della produzione italiana di pezzi e ricambi auto, oggi, prende la strada di una piazza straniera (Francia e Germania in testa). Ma si può fare di più. «La componentistica - ha rilevato il direttore generale dell'Istituto per il commercio con l'estero Ugo Calzoni, anche lui presente al Lingotto - è uno dei pochi settori italiani che può competere nel mondo grazie all'alto contenuto tecnologico, oltre che alla qualità. Il livello di penetrazione sui mercati stranieri è già elevato, ma si può migliorare». Proprio a questo proposito l'Ice sta costruendo intorno alla componentistica un progetto speciale: il varo è previsto per l'inizio del 2004, con investimenti complessivi (pubblici e privati) di 14-15 milioni. Tra le altre proposte emerse all'inaugurazione di Automotor, anche la creazione di un marchio comune per la componentistica auto made in Italy: «Un bollino che certifichi qualità e provenienza dei pezzi», ha ipotizzato il presidente di Lingotto Fiere, Alfredo Cazzola. Una provocazione giudicata interessante, tra gli altri, dal presidente dell'Unione industriale torinese, Andrea Pininfarina, e dall'amministratore delegato del Centro ricerche Fiat, Giancarlo Michellone.

    MARCO FERRANDO
    Estratto da: Apri in una nuova finestra il sito della fonte: Il Sole 24 Ore
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