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14/02/2001
COMMERCIO: BOOM PER E-COMMERCE, 500.000 AZIENDE CON SITO WEB
COMMERCIO: BOOM PER E-COMMERCE, 500.000 AZIENDE CON SITO WEB Estratto da:Internet
COMMERCIO: BOOM PER E-COMMERCE, 500.000 AZIENDE CON SITO WEB
(ANSA) - ROMA, 13 FEB - L'uso di internet dilaga ormai tra le aziende italiane. Un milione e mezzo di imprese (il 30% del totale di 5 milioni) ha l'accesso a internet e circa 500.000 (il 10%) e' presente con un sito web, anche di semplice presentazione. E' quanto emerge da uno studio dell'associazione Assintel di Confcommercio. L'uso di Internet da parte delle aziende non necessariamente per fini di commercio elettronico, e' infatti ''un fenomeno in larga crescita'', e' stato evidenziato nel corso di un'audizione dedicata al fenomeno dell' e-commerce presso la Commissione attivita' produttive della Camera; un dato questo largamente derivato dall'utilizzo della rete anche per l'invio di e-mail e per la ricerca d'informazioni. La diffusione dell'e-commerce tra le imprese sta crescendo, anche tra quelle di minori dimensioni e nei settori tradizionali ma la vera rivoluzione - secondo Confcommercio - riguarda il B2B, (business to business) vale a dire il commercio elettronico tra imprese, ''di gran lunga la componente piu' importante, quella destinata ai maggiori tassi di crescita e quella che presenta il maggior impatto sulle imprese italiane di trasformazione, commerciali e turistiche''. Nella parte dell'e-commerce detta B2C (dall'impresa al consumatore) e' concentrato invece il 90% dei fallimenti delle aziende dotcom, e' stato detto. Sbagliato credere comunque che l'e-commerce stia sostituendo i canali tradizionali, anzi, ''li sta affiancando secondo la logica della multicanalita' che prevede di raggiungere e gestire il cliente attraverso diversi mezzi, tra i quali internet''. A testimonianza di cio', ha sottolineato Confcommercio durante l'audizione, l'espandersi degli operatori tradizionali che attuano la strategia multicanale in rapporto alla fase precedente dello sviluppo di internet, che invece ha visto emergere una serie di operatori specializzati. Quindi, piu' che porre su un terreno di competizione il rapporto tra Old e New economy, ''e' necessario parlare oggi di integrazione tra questi due aspetti''. Infine, il terreno normativo sul quale hanno particolarmente insistito i rappresentanti dell'associazione secondo i quali lo sviluppo del commercio elettronico e' ''fortemente correlato al quadro normativo nazionale e europea''. Nella relativa direttiva Ue emanata nel corso del 2000 vengono richiamati principi fondamentali quali la tutela del consumatore, privacy, responsabilita' del provider e sicurezza della firma elettronica ed e'' di ''fondamentale importanza - e' stato evidenziato - che le proposte attualmente in discussione su queste tematiche siano coerenti con la nuova direttiva al fine di evitare di stabilire principi non allineati con il quadro europeo''. Attenzione pero' a eccessivi irrigidimenti, ha avvertito Confcommercio invitando, nel quadro di una maggior definizione delle regole sul piano normativo, a usare ''cautela nell' eccessivo rafforzamento delle stesse''. L'associazione ha infatti rilevato che ''in alcune proposte normative, ad esempio quella sulla responsabilita' dei provider, sembrerebbe emergere una posizione italiana ancora piu' restrittiva rispetto a quanto sancito dalle direttive europee''.(ANSA).
BRB 13/02/2001 17:21
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