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  • Pubblicata in data 23/01/2001 Prove generali dopo l’Euro 3

    Prove generali dopo l’Euro 3
     

    Lunedì 22 Gennaio 2001 norme e tributi
    Prove generali dopo l’Euro 3

    Case e concessionari pensavano che le cose sarebbero andate come nel 1996 quando la direttiva Euro 2 entrò in vigore tra l’indifferenza generale, ma non è stato così. L’avvento dell’Euro 3 ha scatenato un dibattito che ha riempito pagine e pagine di giornali nel corso del 2000 e anche oggi genera perplessità e timori in chi si accinge ad acquistare un’auto nuova. Stiamo parlando delle direttive europee in materia di emissioni inquinanti. La Euro 1, operativa dal 1993, ha imposto l’obbligo della marmitta catalitica. La Euro 2 ha dato un altro giro di vite alle emissioni ed è diventato obbligatorio rispettarla dal 1996. La Euro 3 prevede un’ulteriore riduzione dei livelli massimi di emissioni inquinanti e ha stabilito che dall’inizio del 2000 si possano omologare presso le competenti autorità soltanto tipi di auto in regola con gli standard che fissa (cioè Euro 3), mentre a partire dal 2001 la normativa entra in vigore anche per le immatricolazioni cioè per le vendite al pubblico che possono riguardare soltanto vetture Euro 3 o Euro 4. Vi è però una deroga: per smaltire le scorte di case e concessionari possono essere immatricolate nel 2001 anche vetture Euro 2 fino a un numero massimo pari al 10% delle immatricolazioni del 2000.

    Fin qui le norme. Come è avvenuto e come sta avvenendo nella realtà il passaggio dall’Euro 2 all’Euro 3? La rispsosta è: secondo le norme. Nel 2000 sono state omologate soltanto Euro 3. Molte case hanno però offerto al pubblico vetture già in regola con i nuovi standard e alcune anche con quelli Euro 4 che entreranno in vigore per le omologazioni dal 2005 e per le immatricolazioni dal 2006. Nel 2001 si possono immatricolare soltanto Euro 3 ed Euro 4, salvo le Euro 2 di cui alla deroga più sopra richiamata. Nel corso del 2000 e anche oggi un certo disorientamento negli acquirenti è stato però determinato dal fatto che numerosi organi di stampa hanno sollevato la questione di ipotetiche future restrizioni alla circolazione per le Euro 2 nei centri storici in situazioni particolari di inquinamento, come è avvenuto finora soltanto per le non catalizzate. Da qui l’invito a preferire da subito negli acquisti le Euro 3.

    In concreto, quali rischi corre chi ha acquistato una Euro 2 in passato e chi acquista oggi un’auto del contingente Euro 2 che può essere immatricolato nel 2001? In realtà ben pochi. Si calcola che anche se limitazioni alla circolazione di Euro 2 venissero imposte soltanto tra cinque anni farebbero fermare ben il 75% delle auto e quindi non sarebbero applicabili. Ma vi è anche un’altra ragione che rende improbabili futuri blocchi. Con le direttive europee già approvate per gli anni fino al 2005 si calcola che si otterrà una riduzione delle emissioni di quasi il 98% rispetto al 1970. In una prospettiva di medio periodo sono quindi molto improbabili blocchi alla circolazione (se non quelli tipo "domeniche a piedi"). Ciò non toglie che oggettivamente una vettura Euro 2 valga meno di una Euro 3 e che quindi chi la acquista oggi debba aspettarsi una congrua riduzione di prezzo.

    Gian Primo Quagliano

    Centro Studi Promotor

    Estratto da: Apri in una nuova finestra il sito della fonte: Il Sole 24 Ore
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