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  • Pubblicata in data 14/02/2002 Rc auto, salta il rimborso diretto

    Rc auto, salta il rimborso diretto
    Il governo, battuto alla Camera, ritira le norme sui carrozzieri. Desiata (Ania): così le tariffe saliranno.


    ROMA - La riforma Rc-auto passa dalla Camera al Senato ma lascia sul terreno tre articoli, scontando una pesante rottura all’interno della maggioranza. Le norme cancellate, che ora il Consiglio dei ministri dovrà riformulare, riguardano le modalità di scelta degli autoriparatori e l’esclusione dal rimborso delle spese professionali sostenute prima del decorso dei termini della richiesta all’assicurazione.

    BATTAGLIA - Lo scontro nella maggioranza era stato evitato due giorni fa, quando in aula, durante la discussione del collegato alla Finanziaria che contiene la riforma Rc-auto, era stato contestato l’articolo 17. La norma stabiliva che a proporre la lista provinciale dei carrozzieri autorizzati alle riparazioni fossero le compagnie assicurative. Contraria la Lega che aveva presentato un emendamento sostenuto da An, in particolare da Teodoro Buontempo. L’opposizione ne aveva approfittato per chiedere il voto. Ma senza riuscirci. Ieri mattina l’emendamento è stato ritirato dal Carroccio e ripresentato dall’opposizione, grazie alla mediazione di Buontempo. Al momento del voto il governo ha dovuto rinnegare la propria norma (chiedendone la cancellazione) prevedendo la bocciatura da parte dell’aula, arrivata con 243 voti a favore, 2 contro e 10 astenuti. Precedentemente era stato affondato da tre emendamenti anche l’articolo 19 che avrebbe escluso il diritto al rimborso delle spese professionali (periti, avvocati), sostenute prima del decorso del termine di 60 giorni dalla richiesta di risarcimento all’assicurazione. Nella votazione all’opposizione si sono affiancati 14 deputati di An, 5 di Forza Italia e 2 del Ccd-Cdu. Cancellata infine da un plebiscito la norma che introduceva il reato di «falsificazione di polizza». La Camera ha eliminato anche la possibilità di conciliazione amichevole prevista dalla riforma per i piccoli danni alle persone (le microlesioni).

    REAZIONI - Il sottosegretario alle Attività produttive, Mario Valducci ha preannunciato una riformulazione degli articoli «impallinati», in Consiglio dei ministri. Il resto del collegato, approvato, passa all’esame del Senato. «Non tutte le ciambelle riescono con il buco», ha commentato l’ex ministro delle Finanze, Vincenzo Visco. «L’articolo sugli autoriparatori era uno schiaffo alla piccola impresa», ha rincarato l’ex ministro dei Trasporti, Pierluigi Bersani, cui si è unita Confartigianato. «La scelta di sposare in toto le ragioni delle compagnie ha fatto perdere credibilità alla stessa proposta del governo» ha concluso l’ex ministro dell’Industria, Enrico Letta. Soddisfatti a metà i consumatori: le associazioni chiedono al governo di rivedere insieme la riforma.

    ISVAP - L’istituto che vigila sulle assicurazioni ha aperto un’istruttoria nei confronti di otto compagnie che, in base a un’inchiesta dell’associazione Altroconsumo, risultano aver negato la sottoscrizione delle polizze su moto o averle collegate all’esistenza di altri contratti su autovetture.

    Antonella Baccaro
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