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  • Pubblicata in data 25/06/2001 Addio definitivo allo zero dei cellulari

    Addio definitivo allo zero dei cellulari
     

    Lunedì 25 giugno 2001
    Addio definitivo allo zero dei cellulari

    Da sabato prossimo addio allo zero dei cellulari: il 30 giugno scadono, infatti, i quattro mesi di fase transitoria durante la quale per chiamare un telefonino si poteva usare indifferentemente il prefisso «con» oppure «senza» lo zero. Da fine mese invece, chi digitasse ancora lo zero non riuscirà a mettersi in contatto con il radiomobile chiamato: un messaggio vocale — servizio che tutti i gestori intendono offrire ancora per qualche tempo — lo avvertirà sulla corretta procedura. I 40 milioni di titolari di telefonini e i 26 milioni di abbonati alla rete fissa dovrebbero però essere "informati" sulla nuova modalità, anche perché tutti i gestori hanno provveduto ad avvisare per tempo i propri clienti tramite avvisi in bolletta, e-mail e Sms. Più numeri telefonici. La scomparsa dello zero rappresenta l’innovazione più importante contenuta nel Piano di numerazione nazionale varato dall’Authority per telecomunicazione (si veda la delibera 6/Cir del 2000 pubblicata sulla «Gazzetta Ufficiale» del 21 luglio). Il piano, che viene rivisto ogni anno per eventuali modifiche o puntualizzazioni, ha l’obiettivo di liberare milioni di numeri perché l’Authority possa metterli a disposizione degli operatori. Chiamate «riconoscibili». Per l’utente — magari infastidito dalla necessità di aggiornare le Sim dei cellulari, rubriche elettroniche, agende o centralini — c’è una semplificazione: quando gli verrà dato un numero telefonico che inizia per 3 potrà immediatamente intuire che si tratta di un cellulare (ora invece i prefissi dei mobili sono simili a quelli della rete fissa di alcune città). E, una volta entrate a regime le altre modifiche previste dal piano (entro il 30 settembre), dalla cifra iniziale del numero che si sta componendo sarà possibile riconoscere il tipo di chiamata che si sta facendo (rete fissa, internazionale, cellulare, Internet, numero verde) e avere un’idea del relativo addebito. Interurbane, internazionali, Internet. Lo 0 continuerà a caratterizzare infatti i prefissi che servono ad accedere ai diversi distretti geografici della telefonia, fissa; il doppio zero indicherà le internazionali; tutti i numeri che inizieranno con sette invece saranno destinati ai servizi Internet, con un duplice vantaggio: il traffico dati potrà essere instradato in modo indipendente e di conseguenza, contabilizzato e addebitato separatamente in bolletta dal traffico voce. Altre cifre. Il piano "interviene" anche su altre cifre, il 2, il 5, il 6 e il 9: da ottobre dovranno essere resi disponibili e «riservati per esigenze future». Il 4 iniziale, invece, servirà a identificare i servizi interni di rete dei gestori. Va osservato che con il 2 e il 9 iniziano molti dei servizi offerti dai gestori di cellulari (919 è ad esempio il numero della segreteria telefonica di Tim e 2020 quella di Omnitel). Per questo motivo Tim si è già attivata per far precedere tutti i suoi servizi che iniziano per 9 dalla cifra 4 (la nuova modalità potrà essere utilizzata già dal 2 luglio), Omnitel è in procinto di farlo per i suoi servizi che iniziano con 2, e gli altri operatori stanno lavorando in tal senso. Servizi speciali. Il piano non risparmia neppure i numeri con l’1 iniziale: nulla succede ai numeri definiti dall’Autorità come servizi speciali, cioè quelli di emergenza e quelli di pubblica utilità (che non comportano alcun onere a carico del chiamante). Resta da vedere che cosa succederà a tutti i servizi che iniziano per 1 utilizzati come call center e ai numerosi servizi a pagamento di Telecom Italia (come 1717 per il controllo delle chiamate o il 114, la sveglia telefonica). I 144 e i 166 continuano invece ad essere tariffati secondo le fasce previste dal decreto che anni fa regolamentò questi servizi (stabilendo anche che chi chiama debba esser informato da un messaggio vocale sul costo). Numeri verdi. Infine l’8: continuerà a caratterizzare i servizi «non geografici a tariffazione speciale». Ma attenzione, non sempre si tratta di numeri verdi, con addebito al chiamato: in alcuni casi c’è un addebito "ripartito". Per chi chiama la telefonata è gratis se si tratta di un 800 (più sei cifre) mentre con un 801 o un 803 (più tre cifre), c’è un addebito.

    Rossella Cadeo


    Estratto da: Apri in una nuova finestra il sito della fonte: Il Sole 24 Ore
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