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  • Pubblicata in data 03/03/2003 Il diesel vince anche nell'usato

    Vendite. Successo determinato dalla convenienza: consuma meno e il carburante è meno caro.

    Continua e accelera nel 2003 l'ascesa del diesel. Nelle vendite del nuovo, un'auto su due quest'anno sarà diesel. Semplice il motivo che sta determinando, in Italia e all'estero, l'impennata delle motorizzazioni a gasolio: oggi comprare un diesel conviene e praticamente le controindicazioni non esistono. Il pubblico se n'è accorto e sceglie di conseguenza. Pieno meno caro. La ragione principale del successo è di tipo economico. Un motore diesel consuma meno di un motore a benzina e usa un carburante che costa meno essenzialmente perché la tassazione è oggi inferiore di 0,17 centesimi rispetto a quella della benzina. Quindi con un diesel si fanno più chilometri con un pieno che costa meno. È un'ottima ragione che, più o meno forte, c'è sempre stata. In passato vi erano però grossi limiti: i motori diesel erano molto rumorosi e avevano prestazioni assolutamente non comparabili a quelle dei motori a benzina. All'inizio degli anni 70 sul mercato venivano offerte soltanto tre berline con motore diesel: davano l'idea di essere al volante di un trattore e quindi le vendite erano molto limitate. L'evoluzione. Poi le cose sono cambiate, soprattutto grazie all'apporto di aziende italiane. A metà degli anni 70 la VM Motori di Cento (Ferrara) lanciò un «diesel veloce per vettura» che rivoluzionò il mercato. Nel 1988 il gruppo Fiat introdusse l'iniezione diretta; poi, sempre da casa Fiat, è arrivato il common rail e ora debutta il multijet che amplia i vantaggi delle tecnologie precedenti e li estende alle cilindrate più piccole. I diesel attuali offrono quindi prestazioni e livelli di rumorosità assolutamente comparabili a quelli dei modelli a benzina e anzi alle basse e medie velocità sono spesso più brillanti. Benzina, gasolio o gas? È una domanda naturale per molti automobilisti in procinto di cambiare auto. Il primo problema è scegliere tra benzina e gasolio. Un tempo il era la regola che la versione a gasolio costasse decisamente di più della corrispondente versione a benzina. Il quadro poi è cambiato con il tempo, alcune case hanno cominciato a offrire modelli diesel a prezzi uguali o inferiori rispetto a quelli a benzina e molte altre case hanno notevolmente ridotto il divario. E oggi, se si tiene conto dell'orientamento della domanda e del fatto che l'automobilista che ha scelto il diesel riesce a vendere il suo usato a una quotazione superiore rispetto a quella che spunterebbe per la versione a benzina, il diesel quasi sempre è vincente fin dal primo chilometro. Il Gpl e il metano. Il Gpl oggi costa meno del gasolio, ma non tantissimo e i chilometri che si possono percorrere con un litro di carburante è sensibilmente inferiore a quelli che si possono fare con un litro di gasolio. In più la trasformazione a Gpl può costare intorno a 1500 €. Ne consegue che la convenienza del Gpl, quando c'è, è molto risicata. Il discorso è diverso per il metano: costa decisamente meno del gasolio, ma la rete di distribuzione conta ancora su pochi impianti, tra l'altro mal distribuiti. Di questa situazione deve tener conto chi sceglie il metano: se può sempre rifornirsi con questo carburante spenderà meno che con diesel; però se ogni tanto sarà costretto a fare un pieno di benzina (quasi tutte le auto a metano lo consentono) i costi di esercizio saliranno e annulleranno i benefici ottenuti viaggiando a metano. In conclusione un diesel conviene praticamente sempre.

    Barbara Bonafede
    Estratto da: Apri in una nuova finestra il sito della fonte: Il Sole 24 Ore
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