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  • Pubblicata in data 08/01/2001 Trasporti - Le immatricolazioni di dicembre (124.100) portano il totale del 2000 a quota 2,415 milioni L’auto brinda alle vendite record Per l’acquisto di vetture nuove gli italiani hanno speso oltre 70mila miliardi - In crisi il business dell’usato

    Trasporti - Le immatricolazioni di dicembre (124.100) portano il totale del 2000 a quota 2,415 milioni L’auto brinda alle vendite record Per l’acquisto di vetture nuove gli italiani hanno speso oltre 70mila miliardi - In crisi il business dell’usato
    Venerdì 5 Gennaio 2001 italia - economia
    Trasporti - Le immatricolazioni di dicembre (124.100) portano il totale del 2000 a quota 2,415 milioni L’auto brinda alle vendite record Per l’acquisto di vetture nuove gli italiani hanno speso oltre 70mila miliardi - In crisi il business dell’usato

    (DAL NOSTRO INVIATO)

    TORINO - Previsto da mesi, il nuovo record nazionale del mercato automobilistico ha trovato la conferma ufficiale del ministero dei Trasporti: nel 2000, in Italia, sono state registrate dalla Motorizzazione civile oltre 2,415 milioni di immatricolazioni di vetture nuove (2.415.600 secondo il consuntivo provvisorio e ufficiale diramato ieri, ma almeno 10mila in più secondo altre fonti, che tengono conto di altrettante targhe consegnate e non ancora negli elenchi del Pra).

    Il primato battuto è quello del 1997, quando le nuove immatricolazioni sono state 2.403.697 per il ministero dei Trasporti e 2,396 milioni per i costruttori del settore, che stimano in oltre 70mila miliardi il valore complessivo delle auto vendute l’anno scorso (prezzi chiavi in mano e Iva inclusa). Rispetto al 1999, comunque, la Motorizzazione civile ha evidenziato un aumento di oltre 77mila immatricolazioni (+3,3%), conseguente anche alla crescita di dicembre (124.100 le targhe nuove consegnate, lo 0,6% più che nello stesso mese precedente). Un risultato, l’ultimo, che dimostra la continuità della tendenza favorevole della domanda nazionale per l’industria automobilistica.

    «Quello del nostro Paese, dunque, si conferma uno dei maggiori mercati mondiali» ha commentato l’Anfia, l’associazione delle marche italiane, precisando che «per il quarto anno consecutivo l’Italia è risultata al secondo posto in Europa e al quarto a livello globale, dietro a Usa, Giappone e Germania».

    «La tenuta di questa posizione — spiegano Carlo Sinceri ed Emilio di Camillo, rispettivamente presidente e direttore generale dell’Anfia — è legata soprattutto al ruolo propulsivo delle Case automobilistiche, che hanno reso più convenienti gli acquisti con una gamma di prodotti più articolata ed evolutiva, associata ad iniziative commerciali aggressive, maggiori dotazioni di serie e più servizi».

    A sua volta, l’Unrae, l’unione che rappresenta le marche estere, ha rilevato che il record del 2000 assume un valore ancora maggiore in considerazione del fatto che il boom del 1997 era stato sostenuto dagli incentivi pubblici all’acquisto di vetture nuove in cambio di quelle da rottamare e l’alto livello del 1992 (2.389.395 immatricolazioni) dall’avvio dell’obbligo di immettere sul mercato esclusivamente auto catalizzate. «Il mercato del 2000 si è sviluppato sulla base della crescita economica e in assenza di iniziative specifiche se non quelle del lancio di nuovi modelli e di attività promozionali da parte delle Case costruttrici» sottolinea l’Unrae, ribadendo anche l’incidenza positiva della domanda di auto a gasolio (nel solo mese di dicembre la quota del Diesel è stata del 34,2% e del 33,7% la media annuale, superiore di oltre quattro punti a quella del 1999).

    Di segno opposto, invece, il risultato del mercato dell’usato. Ieri, il ministero dei Trasporti ha comunicato che sono stati registrati 243.481 trasferimenti di proprietà in dicembre (-14,9% nei confronti dello stesso mese 1999) e 3.243.744 dall’inizio di gennaio (-5,5% rispetto all’intero anno precedente). E va considerato che questi totali includono le cosiddette minivolture, ossia i passaggi temporanei a nome del concessionario o del commerciante che ritira l’usato per poi rivenderlo.

    «Per rilanciare il mercato dell’usato, da tempo in difficoltà, occorre puntare in modo deciso alla sostituzione delle vetture non catalizzate, attraverso iniziative tese a snellire le procedure burocratiche e a ridurre i costi dei passaggi di proprietà» ha specificato l’Anfia, sostenendo che «una misura utile allo scopo potrebbe essere l’eliminazione dell’Ipt, l’imposta provinciale di trascrizione».

    Fra l’altro, secondo il Csp-Centro studi Promotor, la crisi del mercato dell’usato penalizza il nuovo, «perchè i livelli molto depressi delle quotazioni delle vetture cedute in permuta fanno aumentare la spesa per l’acquirente dell’auto appena uscita dalla fabbrica e che deve cedere la sua vecchia». Per quanto riguarda, infine, le immatricolazioni del 2000 nell’intera Europa occidentale, in attesa del primo bilancio ufficiale dell’Acea, è stato stimato che sono diminuite del 2% rispetto al 1999. Ciò nonostante il gruppo Fiat ha consuntivato 1.463.500 consegne di vetture nuove, 43mila più che nell’anno precedente, portando così al 10% la sua quota di mercato. L’aumento si deve soprattutto alla nuova Punto, il modello più venduto in Italia: 271.368 gli esemplari immatricolati da gennaio a dicembre, mese in cui ha fatto registrare 24.500 ordini, il suo record.

    Rodolfo Bosio


    Estratto da: Apri in una nuova finestra il sito della fonte: Il Sole 24 Ore
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